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Con la firma del decreto da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), prende ufficialmente il via Energy Release 2.0, un nuovo strumento a supporto della transizione energetica in Italia.
Dopo il via libera della Commissione Europea, che ha approvato il provvedimento come compatibile con le norme sugli aiuti di Stato, si apre una nuova fase in cui la produzione da fonti rinnovabili non incentivata potrà essere venduta a imprese a forte consumo di energia, a condizioni vantaggiose e trasparenti.
Cosa prevede Energy Release 2.0?
Il meccanismo è semplice ma strategico:
- Il GSE (Gestore dei Servizi Energetici) acquisterà energia elettrica da nuovi impianti rinnovabili non incentivati.
- Questa energia verrà poi rivenduta tramite contratti a lungo termine alle imprese energivore, selezionate attraverso aste competitive.
- Il prezzo sarà calmierato, rivisto rispetto alla precedente edizione per garantire maggiore equilibrio tra domanda e offerta.
L’obiettivo è duplice: da un lato incentivare nuovi investimenti nelle rinnovabili senza ricorrere a incentivi diretti, dall’altro offrire alle imprese industriali maggiore stabilità e previsione nei costi energetici.
Un modello innovativo per l’energia
Energy Release 2.0 si inserisce in un contesto in cui le imprese energivore italiane stanno ancora facendo i conti con l’incertezza dei prezzi energetici. Questo meccanismo introduce una logica di mercato a lungo termine, in cui entrambi i soggetti — produttori e consumatori — trovano vantaggi:
- Per i produttori: un contratto sicuro con il GSE, che garantisce la vendita dell’energia prodotta.
- Per le imprese: un prezzo stabile e competitivo per l’energia, utile per la pianificazione finanziaria e la competitività sui mercati.
Si tratta di un passo concreto verso un sistema energetio più resiliente, sostenibile ed efficiente.
Un passo avanti per la transizione energetica in Italia
Energy Release 2.0 è più di una semplice misura tecnica: è un ponte tra produzione rinnovabile e consumo industriale, capace di generare benefici reali per l’ambiente e per l’economia.
In un momento storico in cui accelerare la decarbonizzazione del settore energetico è una priorità strategica, strumenti come questo rappresentano una svolta per il mercato:
- Senza pesare sul bilancio pubblico
- Basandosi su logiche di lungo periodo
- Favorendo la crescita delle rinnovabili senza incentivi diretti
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