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Negli ultimi anni, l’installazione di impianti fotovoltaici su terreni agricoli o industriali è diventata una delle soluzioni più diffuse per la produzione di energia pulita. Tuttavia, non sempre chi desidera realizzare un impianto è anche proprietario del terreno. In questi casi entra in gioco una figura giuridica molto utile: il diritto di superficie.
Si tratta di uno strumento legale che permette di costruire e gestire un impianto fotovoltaico su un terreno di proprietà altrui, garantendo diritti e doveri sia al proprietario sia all’investitore. Scopriamo insieme come funziona e quali vantaggi può offrire.
Cos’è il diritto di superficie
Il diritto di superficie è un istituto previsto dall’art. 952 del Codice Civile. In sostanza, consente a un soggetto (detto superficiario) di costruire e mantenere una struttura su un terreno che non gli appartiene. Il terreno resta di proprietà del concedente, ma l’impianto edificato sopra — in questo caso il fotovoltaico — appartiene al superficiario per tutta la durata del contratto.
In altre parole, il diritto di superficie separa la proprietà del suolo da quella dell’impianto, rendendo possibile la realizzazione di investimenti energetici senza acquistare il terreno.
Come funziona nel fotovoltaico
Nel settore del fotovoltaico, il diritto di superficie viene solitamente concesso per un periodo compreso tra 20 e 30 anni, in linea con la vita utile di un impianto solare.
Durante questo periodo:
- Il superficiario (spesso una società energetica o un investitore) costruisce e gestisce l’impianto.
- Il proprietario del terreno riceve un canone annuale o una somma una tantum come compenso per la concessione.
Al termine del contratto, il diritto di superficie si estingue. In genere, esistono due possibilità:
- L’impianto viene rimosso e il terreno ripristinato.
- L’impianto diventa proprietà del concedente, senza ulteriori costi.
Vantaggi per le parti coinvolte
Millenergie continua a impegnarsi attivamente nella transizione energetica in Italia, contribuendo con soluzioni all’avanguardia che riducono l’impatto ambientale. Grazie alla collaborazione con Confapi Industria Ancona, siamo pronti ad affrontare nuove sfide e a consolidare il nostro ruolo nel settore energetico.
Per il proprietario del terreno
- Ottiene una rendita sicura e costante, senza dover sostenere costi.
- Mantiene la proprietà del suolo.
- Contribuisce alla transizione energetica, valorizzando un terreno altrimenti inutilizzato.
Per l’investitore o società energetica
- Può installare impianti fotovoltaici senza acquistare terreni.
- Riduce i costi iniziali e ottimizza il ritorno sull’investimento.
- Ha pieno diritto di uso e gestione dell’impianto per tutta la durata del contratto.
Aspetti legali e fiscali
Il diritto di superficie deve essere formalizzato tramite atto notarile e registrato nei pubblici registri. Questo garantisce la certezza giuridica delle parti.
Dal punto di vista fiscale:
- Il canone percepito dal proprietario è reddito imponibile.
- Il superficiario può ammortizzare l’investimento legato all’impianto.
È sempre consigliabile farsi assistere da un notaio o consulente legale esperto in diritto immobiliare ed energia rinnovabile.
Il diritto di superficie per il fotovoltaico è una formula vincente per entrambe le parti: chi possiede terreni inutilizzati può valorizzarli e ottenere un reddito, mentre chi investe nel settore può realizzare impianti in modo più flessibile e sostenibile.
In un’epoca in cui la transizione energetica è una priorità, questo strumento giuridico rappresenta un ponte tra proprietà e innovazione, capace di rendere la produzione di energia solare più accessibile e diffusa.