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Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di crediti di carbonio o carbon credits. Ma cosa sono davvero? E come possono aiutare le aziende – come Millenergie – a raggiungere obiettivi di neutralità climatica?
I crediti di carbonio sono una delle leve più concrete per ridurre l’impatto delle emissioni di CO₂ e accelerare la transizione verso un’economia sostenibile. Allo stesso tempo, rappresentano un mercato globale in forte crescita, regolato da standard e certificazioni internazionali.
Cosa sono i crediti di carbonio
Un credito di carbonio rappresenta una tonnellata di anidride carbonica equivalente (CO₂e) che è stata evitata, ridotta o rimossa dall’atmosfera grazie a un progetto verificato.
In pratica, ogni volta che un’iniziativa ambientale – come un impianto solare, un progetto di riforestazione o un sistema di cattura del metano – contribuisce a diminuire le emissioni, può generare crediti di carbonio.
Questi crediti vengono poi certificati da enti indipendenti, in base a standard riconosciuti a livello internazionale (come Gold Standard, VERRA – Verified Carbon Standard o ISO 14064). Una volta verificati, possono essere scambiati o utilizzati per compensare le emissioni prodotte da individui, imprese o istituzioni.
Come funziona il meccanismo della compensazione
Il principio alla base dei crediti di carbonio è semplice:
chi non può ridurre completamente le proprie emissioni può finanziare chi riesce a farlo al posto suo.
- Calcolo delle emissioni: un’azienda misura la propria impronta di carbonio, distinguendo le emissioni dirette (Scope 1), indirette da energia (Scope 2) e della filiera (Scope 3).
- Riduzione interna: si implementano strategie per ridurre il più possibile le emissioni attraverso efficienza, innovazione e uso di energie rinnovabili.
- Compensazione residua: le emissioni non eliminabili vengono compensate acquistando crediti di carbonio certificati.
Ogni credito corrisponde a una tonnellata di CO₂ “neutralizzata” e, quando viene utilizzato, viene ritirato dal mercato per evitare doppi conteggi.
Ogni credito corrisponde a una tonnellata di CO₂ “neutralizzata” e, quando viene utilizzato, viene ritirato dal mercato per evitare doppi conteggi.
I crediti possono derivare da diversi tipi di iniziative ambientali. Le principali categorie sono:
- Progetti di riforestazione e conservazione forestale: gli alberi assorbono CO₂ attraverso la fotosintesi e stoccano carbonio nel suolo e nella biomassa.
- Progetti energetici rinnovabili: installazioni eoliche, solari, idroelettriche o a biomassa che sostituiscono fonti fossili.
- Efficienza industriale e cattura del metano: interventi che riducono emissioni in processi produttivi o impianti di smaltimento.
- Agricoltura rigenerativa: pratiche agricole che migliorano la fertilità del suolo e ne aumentano la capacità di assorbire carbonio.
Ogni credito corrisponde a una tonnellata di CO₂ “neutralizzata” e, quando viene utilizzato, viene ritirato dal mercato per evitare doppi conteggi.
Mercato regolato e mercato volontario
Esistono due grandi sistemi per la gestione dei crediti di carbonio:
- Mercato regolato (compliance market)
- È quello previsto da accordi internazionali come il Protocollo di Kyoto e il sistema EU ETS (Emission Trading System). In questo caso, le imprese soggette a limiti di emissione devono acquistare o vendere crediti per rispettare le normative.
- Mercato volontario (voluntary carbon market)
- Aziende e organizzazioni non obbligate da legge scelgono volontariamente di compensare le proprie emissioni per ragioni etiche, reputazionali o ESG. Questo è il mercato in più rapida crescita, favorito dall’interesse crescente di imprese che vogliono comunicare un impegno autentico verso la sostenibilità.
Perché i crediti di carbonio sono importanti per le aziende
Per un’azienda moderna, i crediti di carbonio non sono semplicemente un costo o una moda “green”. Sono uno strumento strategico di sostenibilità. Ecco alcuni vantaggi concreti:
- Supportano la neutralità climatica: compensano le emissioni residue non eliminabili.
- Creano valore reputazionale: migliorano l’immagine aziendale agli occhi di clienti, investitori e stakeholder.
- Promuovono innovazione e responsabilità sociale: finanziano progetti che generano benefici ambientali e sociali nei territori in cui operano.
- Allineano l’azienda agli obiettivi globali: contribuiscono agli impegni dell’Accordo di Parigi e agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’ONU.
Le criticità da conoscere
Come ogni meccanismo di mercato, anche i crediti di carbonio presentano alcune criticità che è importante conoscere:
- Qualità dei progetti: non tutti i crediti hanno lo stesso valore ambientale; occorre affidarsi a standard rigorosi e trasparenti.
- Greenwashing: compensare non significa “inquinare e poi pagare”; la riduzione diretta deve restare la priorità.
- Tracciabilità e verificabilità: è fondamentale scegliere progetti con registri pubblici e verificatori accreditati.
Solo crediti autentici e certificati garantiscono benefici climatici reali e duraturi.
Il ruolo di Millenergie nella transizione sostenibile
Per Millenergie, i crediti di carbonio rappresentano un tassello strategico della transizione energetica. Oltre a promuovere la produzione da fonti rinnovabili, l’azienda può contribuire alla neutralità climatica offrendo soluzioni integrate che uniscono:
- Riduzione diretta delle emissioni attraverso efficienza e innovazione.
- Partecipazione a progetti certificati di compensazione.
- Sensibilizzazione dei clienti verso pratiche sostenibili.
In questo modo, Millenergie diventa non solo fornitore di energia pulita, ma anche attore del cambiamento climatico positivo.
I crediti di carbonio non sono una scorciatoia, ma uno strumento concreto e regolato per accelerare la decarbonizzazione globale. Quando vengono utilizzati in modo trasparente, verificabile e integrato in una strategia ESG, contribuiscono a un futuro più equo, resiliente e sostenibile.