Bilancio di sostenibilità obbligatorio
Il bilancio di sostenibilità, conosciuto anche come report di sostenibilità, è un documento che va oltre il tradizionale bilancio economico e viene redatto ogni anno, spesso su base volontaria, da aziende, organizzazioni o enti. Questo report offre una panoramica completa e trasparente sulle prestazioni aziendali, sia positive che negative, in ambito ambientale, sociale e di governance (ESG). In sostanza, il bilancio di sostenibilità racconta il percorso dell’azienda, mettendo in risalto non solo i risultati finanziari, ma anche gli impegni presi e gli obiettivi raggiunti in termini di sostenibilità.
Il report di sostenibilità analizza anche le aspettative degli stakeholder, ovvero i portatori d’interesse. Questi includono tutte le persone e i gruppi coinvolti nelle attività aziendali, come dipendenti, fornitori, azionisti, investitori potenziali, clienti, media, autorità locali e associazioni del territorio, a cui il report è rivolto.
Per chi è obbligatorio
L’obbligo di redigere un bilancio di sostenibilità dipende dal Paese e dal settore in cui l’azienda opera. In Europa, secondo la Direttiva 2014/95/UE, solo le imprese quotate in borsa e le grandi aziende del settore bancario e assicurativo sono tenute per legge a presentare il report di sostenibilità.
L’obbligo si sta rapidamente estendendo anche a organizzazioni di diverse dimensioni. Con l’entrata in vigore della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) il 5 gennaio 2023, il panorama finanziario europeo ha subito una significativa trasformazione.
A partire dal 2024, tutte le aziende quotate con oltre 500 dipendenti dovranno rispettare queste normative. Dal 2025, invece, l’ambito di applicazione del CSRD si amplierà a tutte le aziende quotate e a quelle che soddisfano almeno due dei seguenti requisiti: un attivo patrimoniale superiore a 25 milioni di euro, più di 250 dipendenti, o ricavi superiori a 50 milioni di euro.
Dal 2026, anche le piccole e medie imprese quotate dovranno conformarsi ai requisiti di rendicontazione, sebbene in una versione semplificata. Le PMI quotate avranno la possibilità di partecipare volontariamente fino al 2028, quando l’obbligo diventerà definitivo.
La sostenibilità, tuttavia, non è più una prerogativa esclusiva delle grandi aziende. Anche le PMI non quotate possono scegliere di redigere volontariamente il bilancio di sostenibilità per dimostrare il loro impegno e ottenere un vantaggio competitivo.
I principali vantaggi del bilancio di sostenibilità
Il bilancio sostenibilità mette a disposizione delle aziende numerosi vantaggi:
- Valorizzazione dell’immagine pubblica: Un bilancio di sostenibilità trasparente e credibile può rafforzare l’attrattività per i consumatori, gli investitori e i dipendenti.
- Monitoraggio dei rischi: Una valutazione dei rischi legati alla sostenibilità permettono alle aziende di adottare misure per prevenirli.
- Opportunità di collaborazione: La sostenibilità consente alle aziende di accedere a nuovi mercati e a nuovi clienti.
- Miglioramento del performance ESG: Le aziende possono identificare aree di miglioramento e implementare misure per aumentare l’efficienza operativa.
Conclusioni
Il bilancio di sostenibilità è ormai diventato uno strumento strategico indispensabile per le aziende che desiderano operare in un ambiente complesso e competitivo, rappresenta un investimento a lungo termine che può portare a numerosi benefici per l’azienda.
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